Saboto 8 e domenica 9 luglio giro ad anello dal rifugio Bressanone 2344 m. e picco della Croce m. 3134 val di Valles in val Pusteria Bolzano per iscrizioni e chiarimenti passare in sede

 

due giorni in Trentino, dal rifugio Bressanone (2282mt) al Picco della Croce (3132mt)

Con ancora le montagne negli occhi, scrivo la relazione di questo fine settimana, mentre sono in auto, (ovviamente non sto guidando ;-).
Laura

Siamo partiti in 13 per quest’avventura al rifugio Bressanone ed al Picco della Croce.
Alle 6.00 di sabato 8 luglio 2023 lasciamo Rovato e ci dirigiamo verso Valles (Rio di Pusteria-BZ), dove prendiamo il bus navetta che ci porta alla malga Fane, complesso di più costruzioni, in realtà alcune meramente folcloristiche in stile tirolese, compresa una bellissima chiesetta, e altre adibite a ristoro.
Qui, un gruppetto di 6 (me compresa) ne ha prontamente approfittato per mangiarsi una tipica fetta di strudel, mentre gli altri si sono incamminati.

Terminata la più che soddisfacente pausa culinaria, siamo partiti anche noi alla volta del rifugio Bressanone. Una salita piacevole, mai troppo erta, affiancati dallo spumeggiante torrente Rio Valles e deliziati dai numerosi incontri, anche molto ravvicinati, con le marmotte ed i loro cuccioli. Arrivati al rifugio, il pomeriggio è trascorso all’insegna del relax, tra sonnellini, chiacchiere, ricordi di viaggi ed escursioni passate, giochi (su tutti lo shanghai) tranne per i due temerari, Emanuele e Giampietro, che hanno deciso di farsi altri 800 mt di dislivello, raggiungendo la cima Valmala a 3022 mt.
La giornata si è poi conclusa con un’ottima cena, a livello gustativo, non altrettanto a livello organizzativo, ed ancora qualche chiacchiera e qualche gioco da tavolo prima della missione punitiva in camera da letto attorno alle 22.00.

La domenica (9 luglio) è iniziata con la partenza alla volta del Picco della Croce.
Salita interessante in un paesaggio d’alta quota, con terreno “sfasciumato” e parecchie lingue residue di neve, che hanno reso la progressione più divertente e caratteristica. È sempre bello arrivare in vetta ad un tremila, nel caso di oggi 3132 mt, stringersi la mano ed ammirare il panorama, sentendosi in armonia con sé stessi e con il creato, ed assaporando quella sensazione unica che solo l’alta montagna ti regala, e che ti permette di essere un tutt’uno anche con gli altri escursionisti.

La discesa procede poi in direzione della sponda sinistra del lago Selvaggio, una perla nelle cui acque cristalline ad attirare l’attenzione di tutti è stato il riflesso di una macchia di neve a forma di cuore, che ancora permaneva su di una parete della sponda opposta. Lasciate le ultime macchie di neve e gli ultimi scorci sul lago, ci incamminiamo verso malga Labeseben, per una piccola pausa rifocillante, attorniati da galline, maialini pomellati, mucche, capre ed un trio di oche che starnazzando hanno attraversato in mezzo a noi, tutti seduti ai tavoli, dirigendosi in fila indiana, senza mai rompere la fila ed equidistanti le une dalle altre, verso il torrente, ed infine tuffandocisi dentro.

Terminato questo delizioso siparietto, abbiamo affrontato gli ultimi 700 mt di dislivello in discesa, che ci hanno riportato a malga Fane, e da lì, con il bus navetta, alle auto.
Che dire? Devo aggiungere altro?

Fine settimana sicuramente riuscito, gruppo ben assortito; peccato solo per l’inaspettata disorganizzazione nella gestione del rifugio; per il resto, tutto da ripetere in un’altra destinazione.

Laura Rossi