La montagna, con la sua imponenza e la sua grandezza, ha sempre ispirato l’immaginazione umana, diventando un soggetto ricorrente nella letteratura di diverse culture e epoche. Nella serata del 23 maggio 2024, ho esplorato il rapporto tra la montagna e la letteratura, considerando come questo paesaggio naturale sia stato rappresentato, interpretato e celebrato attraverso le opere di scrittori di tutto il mondo.
Classicamente associata alla presenza del soprannaturale e del divino, nella letteratura italiana la montagna è entrata come veicolo di ascensione spirituale. Dal viaggio ultraterreno di Dante e dalla petrarchesca ascensione al Mont Ventoux fino alla produzione poetica di Tasso, il più concreto immaginario alpestre è quello di confine geografico, barriera settentrionale opposta alla “tedesca rabbia”. Con l’avvento della curiosità barocca e soprattutto dell’inquietudine preromantica, gli intellettuali d’Italia hanno rivolto lo sguardo alla catena alpina subendone il fascino e traducendone in poesia il “piacevole orrore”. Nel Novecento la montagna è narrata e descritta da varie angolature: meta turistica, luogo di fuga dall’opprimente civiltà urbana, terra di cimento e di valore negli anni della guerra, dimensione intima e totalizzante in alcuni scrittori, fino ai correnti indirizzi che cercano in essa gli echi di quella natura selvaggia avvertita come sempre più in pericolo.
A fronte di un catalogo della “letteratura di montagna” da sempre molto vasto, è rimasto per lungo tempo limitato quello della presenza della “montagna in letteratura”, sia pur puntellato, nei suoi esiti, da cime quali il Monte Ventoso di Petrarca, il Buzzati delle Dolomiti, il Vassalli di Le due chiese o il Rigoni Stern dell’altopiano di Asiago, con quest’ultimo in particolare spesso modello di molte narrazioni fiorite nell’ultimo ventennio. Una fioritura da far sorgere il sospetto di una moda. Di qui anche la difficoltà di darne piena ragione nel ricordarne i titoli. Tuttavia, ci abbiamo provato in una serata davvero speciale.
Grazie agli amici del Cai di Rovato, di cui mi onoro, da quasi quarant’anni, d’essere la responsabile del loro giornale.
Carla chi è Carla Boroni è nata a Berzo Demo (Brescia) il 3 agosto 1959. E’ sposata dal 1980 e ha una figlia nata nel 1984. Dopo la laurea in Pedagogia ottenuta all’Università Cattolica di Brescia e quella in Lettere ottenuta alla Sapienza di Roma (entrambe con 110 e lode e pubblicazione) ha iniziato l’attività d’insegnante nelle scuole medie superiori, mantenendo incarichi di Letteratura Italiana Contemporanea e Didattica della Lingua presso l’Università Cattolica di Brescia. Ricercatore dall’ottobre 2007 è da marzo 2015 professore associato di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università Cattolica di Brescia. Collabora a riviste specializzate di critica letteraria (quali “Otto/Novecento”) e di letteratura e didattica (dirige, anche, per Vannini Editrice la Collana di volumi “Didattica e Letteratura”). In ambito giornalistico ha scritto per la pagina culturale del Bresciaoggi dal 1982 al 1996 (è giornalista pubblicista iscritta all’albo dei giornalisti dal 1990) e ha curato mensilmente, sul Giornale di Brescia la pagina culturale dell’Università Cattolica (dal 1996 al 1998. Negli stessi anni per Teletutto realizza il format Cattolica & Dintorni). Ha seguito e segue in particolar modo la cultura, la letteratura e la storia bresciane (membro del comitato scientifico della Fondazione Civiltà Bresciana). Collabora con l’Ateneo di Brescia (di cui è socia effettiva dal 1996); in relazione ad argomenti di letteratura bresciana e storia della critica ha partecipato ad importanti Convegni storici e letterari. Dal 1994 al 1997 è stata Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Pari Opportunità. Dal 1993 al 2000 è stata Presidente della Fondazione del Premio letterario Gandovere-Franciacorta (organizzando sul territorio numerosi incontri letterari e interviste con poeti e narratori contemporanei). Dal 1997 ha curato annualmente gli incontri culturali promossi dalla Provincia di Brescia “I lunedì del Sancarlino” e, dal 2001 al 2011, il Festival della Letteratura Poliziesca “A qualcuno piace Giallo”. Dal 1997 ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione del Teatro Stabile di Brescia (dal 2011 al 2016 ha svolto l’incarico di Presidente).
–fonte: Università Cattolica del Sacro Cuore—