Domenica 27/09: Gita della memoria a Cima Carega nei Monti Lessini.

Questa uscita, che si effettua ogni anno per ricordare gli Amici morti in montagna,  è sempre molto partecipata e sentita. Anche stavolta, camminando in armonia, tra amici e ascoltando il silenzio della Montagna, abbiamo ricordato e onorato i nostri Amici scomparsi … ma sempre presenti nei nostri pensieri e nei nostri cuori.   

Il ritrovo è alle 6.30 al mercato di Rovato e due ore dopo siamo ai parcheggi del rifugio Revolto, letteralmente avvolti da nuvole basse che lasciano poche speranze di incappare in una giornata di sole. Siamo in 22, più una copia di vicentini di Schio, che si aggregano alla nostra comitiva. Ci addentriamo nella suggestiva Valle di Campobrun e con un bel sentiero a mezzacosta sbuchiamo nei pascoli di Malga Campobrun, che precedono il rifugio Scalorbi, dove giungiamo con un ulteriore sforzo; qui, siamo a metà del percorso. Un sorso di the, un dolcino per chiudere il buco nello stomaco, e riprendiamo a salire, sempre accompagnati dalla nebbia. È solo nei pressi della Bocchetta dei Fondi che il cielo si apre un poco, lasciando intravedere alcuni spuntoni delle tanto declamate Piccole Dolomiti della Lessinia. Da qui, la meta non è distante e la via di salita, ora visibile, prosegue su una mulattiera, o con una scorciatoia più ripida e diretta; una manna e un divertimento per chi ha fiato e gambe buone. Il gruppo si divide e si frantuma; l’importante è ritrovarsi tutti di li a breve sulla cima e al sottostante, 20 metri! Rifugio Fraccaroli. Il rifugio è congestionato da Escursionisti, fa freddo, e allora decidiamo di scendere per il “vallone della teleferica” fino al Rifugio Passo Pertica dove giungiamo verso le 14. Da qui, le automobili sono a 20 minuti di facile cammino, pertanto ognuno è libero di scegliere il da farsi; fermarsi per accontentare lo stomaco, o ripartire e tornare subito a Rovato. Inutile dire com’è andata; per la grande maggioranza, due  tavoli imbanditi! Infine il rientro, senza scordare “l’appuntamento per la prossima gita!”   (Domenico F.)